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Arsicci verdicchio biologico dei castelli di Jesi, classico superiore.
Al verdicchio viene aggiunta una punta di vitigno trebbiano, che creano una sinergia di aromi incredibile. Vino dal piglio sbarazzino e scorrevole. Le uve si coltivano seguendo i dettami dell’agricoltura biologica.
Prima annata: 2018 - Bottiglie prodotte: 20000
Terroir che esprime con la propria materia viva fatta di strati di argilla e calcare intervallati da venature bianche di calcio, passeggiando, tra prugne selvatiche e frutti di gelso ed in prossimità delle viti, macchie di mentucia e pimpinella a complessare le vostre percezioni gustative.
Sistema di allevamento: doppio capovolto - Altitudine: 450 m/slm - Resa/ha: 70 q.li
Vinificazione: vendemmia in Bins, grappolo intero, raffreddati una notte in cella frigo prima della pressatura soffice senza diraspare ed in assenza di ossigeno.
L’affinamento avviene a contatto con le fecce fini per la durata di circa 30 giorni.
Note organolettiche
Colore paglierino con leggeri riflessi verdi,
la sinergia dei terreni calcarei ricchi in carbonato di calcio con il verdicchio, ci dona un sorso salato e dissetante,
il riflesso in aromaticità del luogo d’origine con sensazioni: di arenaria bagnata, basilico, pera angelica e mela rosa dei Sibillini, con un finale che ricorda la mandorla fresca, lievemente croccante.
Un verdicchio che si sposa benissimo con lo Stoccafisso all’Anconetana, o il brodetto marchigiano, il pasto dei pescatori per eccellenza, ricco e saporito.
Roberto Cantori, suo fondatore, è fortemente convinto che essere marchigiani e nascere in un mondo in modo tellurico e romantico al tempo stesso è un destino.
Fattoria Nanni