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Gianluca Mirizzi

"Il produttore, per svolgere bene il proprio lavoro, deve essere al servizio del territorio, cercando di valorizzarlo in maniera neutrale e dolce, senza interpretazioni originali e stravaganti bizzarie”

Gianluca Mirizzi
Mirizzi

L’Azienda Mirizzi, in conversione verso l’agricoltura biologica, nasce nel 2015, dall’idea di Gianluca Mirizzi, dopo un apprendistato alla guida di Montecappone nata sul finire degli anni ‘60 a Jesi.

La cantina ha intrapreso un percorso di costante ricerca agronomica finalizzata al miglioramento sul fronte viticolo coniugata con la particolarita’ dei suoli e dei microclima di riferimento.

La filosofia aziendale che la distingue nei confronti del mercato e del consumatore è riuscire ad esprimere nei vini il potenziale di natura, viticultura, tecnica di cui si dispone, per coerenza, si vinifica solo uve prodotte dai propri vigneti.

La Selezione Mirizzi

rappresenta lo stato dell’arte delle potenzialità espressive del Verdicchio frutto di una viticultura estrema, per certi versi eroica.

Condotta impiantando un vigneto moderno in una pendenza ai limiti del possibile, quasi di montagna, dove abbondano le ore di fatica nella conduzione agronomica a fronte di una resa quantitativa delle uve ai minimi accettabili.

Questo dualismo degli opposti è la premessa per conseguire un risultato d’eccellenza, finalizzato ad essere condiviso con consumatori insaziabili, nella costante ricerca del Verdicchio che nel calice suscita emozioni e piacere.

Un risultato di eccellenza

Il fulcro aziendale è costituito da un vigneto di 6 ettari di proprietà, in cima ad una collina che affaccia sul castello di Monte Roberto ed un oliveto nel comune di Cupramontana, l’uno di fronte all’altro, lungo la strada Aguzzana, al limitare del centro storico.

Siamo sulla riva destra dell’Esino, ad un’altitudine di 300 metri slm, il suolo è  composto da formazioni marnose arenacee del Miocene, cosiddetto Membro delle arenarie di Borello.

I terreni di questa zona, derivano dal riempimento del bacino marino lì presente in ere geologiche, da parte di sedimenti appenninici, infatti appaiono alla vista di colore giallo e di consistenza sabbiosa.

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