Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Bio dalla nascita, biodinamici per passione, artigiani per natura.
Pievalta è una giovane e moderna cantina del territorio dei Castelli di Jesi, divenuta, nel giro di pochi anni, un virtuoso modello di vitivinicoltura biodinamica nelle Marche
Ad Alessandro Fenino, enologo con alle spalle alcune vendemmie in Barone Pizzini, viene affidata la direzione del progetto, affiancato dall’agronomo Pierluigi Donna e dall’enologo Sergio Paolucci.
Gestisce da subito le vigne in regime biologico e nel 2005 approda naturalmente alla biodinamica, con la volontà di incoraggiare l’armonia espressiva del luogo, lasciandola libera di esprimersi senza trucchi e interventi: “viticoltura biodinamica vuol dire portare la vita nel vigneto aiutandolo a riattivare le forze che lo mettono in relazione con il cielo e la terra”.
Pievalta diventa così, nel 2008, la prima azienda biodinamica certificata nelle Marche.
Alessandro nel tempo ha plasmato la cantina secondo la propria sensibilità e con Silvia Loschi segue con passione questo importante progetto, con lo scopo di valorizzare ed esprimere al meglio uno dei più importanti vitigni autoctoni d’Italia: il Verdicchio.
“Non trasformiamo l’uva in vino, ma l’accompagniamo nel suo divenire, sempre un passo indietro e senza trucchi per non rompere l’armonia del luogo con il nostro intervento ma, al contrario, per lasciarla esprimere liberamente prima allo sguardo di chi attraversa queste colline e poi al gusto di chi la sorseggia nel bicchiere”
I vigneti di Pievalta si estendono per 21,5 ettari a Maiolati Spontini e per 5 ettari a San Paolo di Jesi, uno dei più vocati terroir dei Castelli di Jesi.
La gestione dei vigneti prevede il nutrimento delle piante attraverso sovesci di leguminose, rinterri, corno letame e preparati biodinamici, potature corte e bassissime quantità di zolfo di miniera. Nessun coadiuvante di origine vegetale viene usato nel processo produttivo e i vini prodotti hanno anche la certificazione di qualità vegetariana vegan.
Si tratta di vini espressivi, puliti dinamici e territoriali: l’espressione biodinamica del Verdicchio dei Castelli di Jesi.