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da Stefano Aymerich di Laconi, dalle origini sarde e spagnole, e dalla moglie Beatrice Lucangeli, discendente di una famiglia marchigiana con alle spalle un’antica tradizione nella produzione di vino.
La tenuta fu ristrutturata con un attento restauro conservativo, nel rispetto dell’autenticità del luogo e, nei primi anni, concentrò l’attività aziendale sulla coltivazione di cereali, ortaggi e foraggere.
Sotto la guida di professionisti del settore come Giancarlo Soverchia, a cui si deve la decisione di espiantare i vigneti esistenti e la visione di adottare il cordone speronato con il Verdicchio per puntare alla massima espressione del vitigno, le scelte aderirono alla personalità dei proprietari volta alla valorizzazione della qualità e della territorialità. Dal 2004 la scelta di avvalersi, con grande soddisfazione, della consulenza dell’enologo Pierluigi Lorenzetti.
Dal 2014 Ondine de la Feld Aymerich, affianca lo zio Stefano Aymerich, nella gestione dell’azienda, aggiungendo uno stile moderno, dinamico e imprenditoriale. Con il supporto di una squadra giovane e motivata affronta con determinazione le sfide del futuro; una ventata di nuova energia nel segno della continuità.
Nello stesso anno è iniziata la conversione di tutti i vigneti ad agricoltura biologica: la concimazione è organica e viene praticato il sovescio.
Raccoglie ed esprime il territorio dei 25 Castelli di Jesi e la loro storia.
Vino dai grandi profumi e sensazioni; strutturato e corposo, ma anche rotondo e molto elegante, si presenta di colore giallo paglierino con evidenti riflessi verdolini, da cui il nome Verdicchio, che ne evidenziano fragranza, vivacità ed una piacevole freschezza.
Inconfondibile il suo finale unico caratterizzato dal retrogusto di mandorla tostata.
Forse la più grande varietà di uva bianca autoctona italiana, come dichiarato dal prestigioso giornalista e critico del vino Ian D’Agata.
Dal 2018 l’azienda è certificata biologica sia a livello dei vigneti, oliveto e seminativi come a livello di cantina permettendo cosi una certificazione biologica in etichetta.
Nel 2021 Ondine de la Feld diventa CEO di Tavignano, e contestualmente inizia la svolta green.
L’azienda sta conducendo un programma di studio ecosostenibile per traghettare l’impresa verso un futuro sostenibile con l’obbiettivo di minimizzare il consumo energetico e l’emissione di CO2.
Tavignano è un possedimento di 230 ettari in un corpo unico che domina la campagna di Cingoli, da sempre conosciuta come il Balcone delle Marche. La tenuta si trova all’interno del prestigioso territorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi, essendo Tavignano uno dei Castelli della denominazione.
I 25 borghi del “Verdicchio dei Castelli di Jesi” si estendono in un’area geografica delimitata a Nord-Ovest dal fiume Cesano, a Sud-Est dal fiume Musone e individuata in parte dai bacini geografici dei fiumi Misa ed Esino.
Tale territorio, estremamente variegato sia dal punto di vista pedoclimatico che paesaggistico.
La DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi rappresenta perciò un territorio unico nel suo genere, dove l’influsso dei suoi 4 fiumi si manifesta non soltanto nella morfologia delle colline alle quali i fiumi hanno in parte dato forma, ma anche nel sottosuolo e nei microclimi delle innumerevoli sottozone. Inoltre, sono strategiche anche la vicinanza al Mar Adriatico che, con la sua aria salmastra, mitiga il clima continentale tipico delle Marche, e la presenza dell’Appennino dal quale provengono le brezze più fresche e asciutte.
Da sempre vocate alla pluralità, perciò, le terre del “Verdicchio dei Castelli di Jesi” riflettono il carattere, la storia e la cultura di questo territorio speciale che confluiscono inevitabilmente nelle diverse e molteplici espressioni di un unico Verdicchio, orgoglio delle Marche.