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Vino Cotto: tradizione e cultura in un bicchiere

Vino Cotto: tradizione e cultura in un bicchiere
Venerdì 13 Settembre 2024

Nel mese della vendemmia non potevamo che parlarvi di uno dei prodotti tipici della nostra regione che si ricava proprio dalla raccolta dell’uva: il vino cotto. 

Attiva già dai tempi dei Piceno, la popolazione che abitava il sud delle marche da prima ancora dei romani, l’usanza di bollire il mosto è una tradizione locale tramandata dalle famiglie contadine e dal forte valore simbolico. 

Si tratta di un vino dolce e forte, dal colore variabile dal marrone ambrato al marrone vivo e si definisce color "occhio di gallo". Limpido e dal profumo fruttato si possono percepire sentori di frutta caramellata, marmellata di prugne, mela cotogna e uva passa spesso con note di affumicato.

Dal sapore è dolce, caldo, avvolgente, con sentori di frutta matura, ha una gradazione alcolica che va dai 12% ai 14% a seconda del tipo di invecchiamento, ed è ottenuto dalla bollitura del mosto di vari tipi di uva.

Chiamato anche “vicotto” in dialetto, le famiglie contadine preparavano questa bevanda per i lavori più faticosi, come quelli della mietitura, per recuperare forza ed energia. 

Inoltre il vino cotto per ogni famiglia era il simbolo dell’ospitalità, da versare nelle migliori occasioni

La tradizione racconta anche che le braccia e le gambe dei bambini venivano bagnate dal vino cotto per irrobustirli, che veniva usato frequentemente come rimedio nella cura di molti malanni come ad esempio il raffreddore o per risanare gli eritemi dei bambini. 

L’ Università di Teramo ha provato che il vino cotto abbia proprietà curative, in quanto essendo ricco di elementi che hanno proprietà antiossidanti combatte l’invecchiamento e aiuta a prevenire le malattie tumorali e cardiovascolari.

Nella newsletter vi parleremo della sua produzione e dei suoi usi. 

 

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